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Storie - Histories

Giorgio Lungarotti: un personaggio che con il suo Torgiano ha scritto una pagina importante storia del vino in Umbria

Michele Crippa

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Negli anni ’60 Giorgio Lungarotti fonda un’azienda a suo nome. Questa cantina rappresenta una solida base nel panorama vinicolo italiano ma soprattutto nella regione Umbria. L’azienda si trova nel comune di Torgiano, che dà anche il nome al suo vino, nei pressi del comune di Perugia.

La superficie del vigneto si estende per 250 ettari coltivati. Oggi le figlie di Giorgio, Chiara Lungarotti e Teresa Severini, gestiscono la tenuta con lo stesso entusiasmo e la stessa passione del padre, nel rispetto del terroir, ma accompagnati dall’innovazione tecnologica. Tuttavia, sono consapevoli della loro eredità.
Il messaggero di questo terroir era il Vigna Monticchio, vino di tutte le uve locali (Sangiovese e Canaiolo).

La storia del Rubesco è strettamente legata a quella di Lungarotti, vino che si è subito fatto conoscere per la sua personalità, con una certa riservatezza ma tanta generosità.
Dobbiamo il nome di questo vino all’intuizione di Maria Grazia, che ha attinto al latino “rubescere” che significa arrossire.

Nasce l’era della Riserva della Vigna Monticchio. Ci sono diversi vini, ma voglio menzionarne due in particolare. Sono bottiglie che si trovano ancora oggi.

Il San Giorgio 1981 sembra sia stato prodotto con Sangiovese e Cabernet-Sauvignon, compatibili con gli aromi. Anche se non molto sviluppato, il Cabernet è gradevole con la sua nota terziaria e vegetale.Un vino denso, speziato e avvolgente. Finezza ed eleganza potrebbero riassumerlo.

Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 1974, che doveva essere la prima annata prodotta.
Miscelato con Sangiovese e Canaiolo, il colore ricorda il vino arancione con riflessi mattone. I profumi sono intensi, evoluti con curcuma, spezie, prugne e tabacco. In bocca è ancora una bella finezza con tannini delicati, vivi e persistenti.

Una delle cose meravigliose di questa realtà è la loro volta storica; ricco di annate molto antiche, e credetemi, i vini ci fanno sognare!

Sebastien Ferrara

Sommelier e Direttore, Mudec-Enrico Bartolini, Milano

Responsabile della sala di un ristorante parigino carico di storia come il "Lucas Carton", dove, insieme a Giovanni Curcio, lo Chef Sommelier, continua a portare avanti quello stile franco-italiano che tanto lo aveva affascinato a Londra, ma anche, e soprattutto, a cercare di trasmettere la sua passione alle nuove generazioni. Il progetto Chiccawine si sposa proprio co questo intento: promuovere, tramite le nuove tecnologie, le tecniche di sala e bar, portare la curiosità su prodotti tradizionali che meritano di essere messi sotto le luci dei riflettori e far conoscere gli uomini che dedicano la loro vita affinché tutto questo non scompaia.

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