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Storie - Histories

Oggi appare normale, per chi conosce un po’ i vigneti francesi, sentire nomi come Gevrey-Chambertin, Morey-Saint Denis, oppure Chambolle-Musigny; ma questi villaggi hanno sempre avuto questi nomi?

Giovanni Curcio

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Oggi appare normale, per chi conosce un po’ i vigneti francesi, sentire nomi come Gevrey-Chambertin, Morey-Saint Denis, oppure Chambolle-Musigny; ma questi villaggi hanno sempre avuto questi nomi?

Il cambiamento dei nomi dei villaggi borgognoni è relativamente recente, Gevrey, che viene da Gabrius ossia capra, il nome che gli antichi gli avevano dato, cambia il nome nel 1847 diventando Gevrey-Chambertin, incoraggiando molti altri villaggi della Cote d’Or, che decidono di aggiungere al loro nome di origine, un trattino ed il nome del vigneto o il grand cru più famoso che possiedono. Questo cambiamento non è avvenuto in tutta serenità e le dispute non sono mancate. Soprattutto con il grand cru Chambertin, conteso(ingiustamente) con il comune di Morey, che riuscirà ad accaparrarsi il nome di Morey-St. Denis successivamente, abbandonando la disputa con il vicino Gevrey. Altri esempi furono Vougeot con i comuni vicini, mentre per Romanée-Conti non vi fu disputa, pare quasi surreale sentirlo dire oggi. 

Ovviamente la domanda che ci poniamo è: perché, con tanti grandi nomi a disposizione, la disputa avvenne solo con i grand cru di Chambertin e di Vougeot?

Semplice: questi due territori, rappresentavano qualcosa di molto più grande di una semplice parcella, vendere vino di Borgogna di qualità e quindi pagato bene, fino a quel momento aveva due nomi commerciali: Vougeot e Chambertin.

http://www.giovannicurcio.com/un-vino-ricco-di-storia-il-clos-de-vougeot-forse-il-vino-piu-antico-di-tutta-la-cotes-des-nuits/

Poco importa se un vino fosse di Morey, Vosne, Flagey, Fixin etc.. nel mondo ed a Parigi soprattutto, questi due grandi nomi facilitavano tutto e si vendevano meglio.

Non bisogna dimenticare che il comune di Gevrey e non solo, iniziano molto male il 900’. Dopo la fillossera(link a seguito) che aveva distrutto i vigneti nella seconda metà dell’800’ arrivano alluvioni e frane nel 1900, che danneggiano anche i comuni di Fixin e Chambolle, creando danni a tutto quello che era concepito come il cantone di Gevrey.

http://www.giovannicurcio.com/1860la-filossera-cambia-il-volto-del-mondo-del-vino-e-del-cocktail/

I braccianti erano tanti e poveri, i produttori indipendenti pochissimi.

Nomi come Reboursereau che abbiamo già trovato a Vougeot inizieranno l’avventura anche a  Gevrey, inaugurando la stagione delle dinastie di grandi viticoltori e negociants.

 In tutto questo contesto e senza tante regole si inizierà a ripiantare, purtroppo, il Gamay, uva disprezzata sin dal medioevo, antico rivale della qualità dei vini di questa regione.

Gamay

 Lo Chambertin bianco, la versione red sparkling e demi-sec invaderanno i mercati inglesi soprattutto; come per Vougeot e gli altri comuni vitivinicoli della cote d’or, da un lato il commercio era ormai divenuto selvaggio e senza pudore e da un lato si faceva ciò che si poteva. 

Dopo aver parlato, nel video  precedente, di Clos Vougeot, è bene parlare del suo rivale storico: Chambertin(e quindi di Gevrey-Chambertin), molto più articolato, con diversi grand cru.

Piccola parentesi, tutti i vini che seguono provengono da uve pinot nero e da un terreno argillo-calcareo. 

Gevrey, come moltissimi comuni della Cotes de Nuits, ha degli smottamenti di terreno importanti che permettono un ricambio importante della materia prima del suolo. Ovviamente, essendo tutta la denominazione in grand cru, abbastanza simile, riusciamo ad avere vini costanti che in altre zone, faccio un esempio a caso come quello di Corton, riesce molto difficile, in quanto a Corton i terreni sono franosi e le parcelle sono tutte diverse tra loro, obbligando livellamenti di suolo importanti e costanti.

Pinot Noir

A Gevrey sono anche stati trovati i resti di una vigna gallo-romana, ma ovviamente, come tutte le vigne romane, coltivata a valle, quindi lontana dalla nostra visione vitivinicola moderna.

Parliamo adesso dei grand cru, per giustamente rivaleggiare con Vougeot, di Gevrey.

 

I grand cru sono 9: 

 

Ruchottes: 3.25 ha

Nome presente in più zone che trae origine da roccia. Produttori come Pacalet, Henry Magnien o Armand Rousseau.

I Ruchottes sono vini di carattere, intensi e con una lunga persistenza. Nella mia esperienza li trovo tra i più tannici dei grand cru di questo comune. I colori più scarichi a Pacalet, poi Magnier e quelli di struttura importante a Rousseau.

 

Mazis: 8.79 ha 

Mazis, Mazoyères, Murotte, Murger traggono origine da costruzioni. Le mazoyeres come il derivato Mazis erano casette utilizzate dai pendolari del comune di Morey che lavoravano nelle vigne di Gevrey, che riposavano o facevano siesta in queste casupole.

Ho assaggiato ultimamente un ottimo Mazis di Harmand Geoffroy, con una bella freschezza ed un profumo di cassis ed amarena molto eleganti.

Clos de Bèze: 14.67 ha

Confinante con lo Chambertin, il clos de Bèze è un vero clos, ossia vigna recintata, piantata dai monaci nel 18esimo secolo e divenuta proprietà del vescovo di Langres. Imponente e di grande struttura, ovviamente tra i miei preferiti Armand Rousseau. Già dal colore rubino che tende rapidamente al granato, vivo. Dai profumi intensi di prugna e ciliegia, dopo qualche anno svelano note di porcini. Il tutto di una eleganza estrema.

Chapelle:5.48 ha

La cappella, che trae origine da: la cappella del Clos de Bèze. Costruita nel 1155 e piazzata sotto l’invocazione di Notre Dame. Ovviamente rasata al suolo tra il  durante il periodo rivoluzionario 1782 ed il 1792, quando la maggior parte di questi terreni fu confiscata al clero ed agli aristocratici che amministravano terre e vigneti. 

 

Chambertin: 13.22 ha

Campo di Bertin che in burgundo vuol dire brillante. Ovviamente brillante era diventato un cognome che aveva prima acquistato questa vigna e poi venduta. 

Questo è il grand cru che ha dato origine a tutto, il più conosciuto ed uno dei primi ad essere classificato. Il riferimento di questa zona, di questi vigneti e di questi vini è sempre stato Chambertin

Charmes: 28.97 ha

Charmes è un nome molto comune in Borgogna. Ne troviamo tantissimi e si pensa venga da Caumes, diventato Chaumes e quindi campi di paglia, predisposti in terre desolate o poco coltivate. Lo Charmes ha origini più recenti degli altri. La sua stazza di quasi 30 ha potrebbe giustificare questa teoria

 

Griotte: 2.63 ha

Griotte potrebbe trarre origine da Craie, ossia dovuto ad un sottosuolo di roccia bianca ossia marnoso.

 

Latriciere: 7.05 ha

Proviene da latricae, ossia un terreno poco fertile e particolarmente complicato per la coltivazione. Ovviamente supponiamo ottimo per la vigna in quanto i risultati di questo grand cru sono eccellenti. Una nota particolare per viticoltori come Leroy o Trapet. Inutile sottolineare il loro ingaggio nel bio e biodinamico in quanto ormai i grandi vini di Borgogna sono solo prodotti in questo modo. Vini rotondi e di grande struttura, ma soprattutto di una longevità impressionante.

 

Mazoyères: 1.72 ha

 Ha origini simili a Mazis come abbiamo già evocato in precedenza.

Non parleremo dei numerosi premiere cru in quanto bisognerebbe di un tempo molto importante, ma potremmo farlo in un altro momento.

Siamo in un territorio storico molto complesso, per questo ho provato a sintetizzare, nella speranza di aver potuto dare la giusta chiave di lettura appropriata.

Giovanni Curcio

Sommelier de l'année 2022 Gault&Millau Luxembourg

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